Il perdono è un argomento complesso e articolato perché tocca molte realtà: Dio, il prossimo, noi stessi. Infatti, esiste il perdono da chiedere a Dio, il perdono da chiedere e da dare al prossimo; non ultimo, il perdono da dare a noi stessi, dopo essere passati nella lavanderia del confessionale.
Oggi, affronto il perdono più importante, quello che dobbiamo chiedere a Dio.
Al di là di tutti i peccati che commettiamo in modo più o meno consapevole – per intenderci quelli che toccano i Dieci Comandamenti – ce n’è uno veramente insopportabile agli occhi dell’Altissimo. Mi riferisco al:
non credere al Suo perfetto piano d’Amore per noi,
non aver fiducia in Lui.
Pensate quanto mal sopportiamo chi non si fida di noi; e cosa prova Dio quando noi non ci fidiamo di Lui?
Eppure, spesso sento dire che Dio è distratto, indaffarato, non particolarmente interessato alle vicende umane, oppure ci si immagina un Dio padrone, esperto nel condannare, privo d’Amore filiale.
Detto questo, sento già le sirene dei paladini della fede affermare con enfasi: “No, io credo che Dio vuole il mio bene”.
Bene, allora chiedo a questa teoria di persone: nella malattia, nel dolore, nello sconforto, nella paura, nella disfatta, nel pianto, nell’impossibilità di cambiare le cose o le situazioni; quando perdete il lavoro, la casa, i vostri risparmi, vi sentite ancora amati da Dio? In tutti questi casi, Dio continua ad essere il Padre buono, premuroso e adorabile?
Me lo auguro.
Tuttavia, e mi dispiace ammetterlo, non ho mai incontrato un San Francesco, capace di lodare, sempre e comunque.
Per quanto ne so, noi esseri umani assomigliamo più a Giobbe, il famoso sceicco arabo dell’Antico Testamento, che, provato nel fisico e nella perdita dei suoi immensi averi, si ribella a Dio.
Per grazia, Giobbe si renderà conto dello sbaglio e, nel tempo, chiederà perdono all’Altissimo. Ma Giobbe non è il solo, la lista dei ribelli è sterminata, chi non ne fa parte?
Anch’io devo chiedere perdono a Dio per non essermi fidato di Lui, in passato. Per non aver creduto, veramente, nel Suo particolare piano d’Amore per me.
Il motivo? Non avevo compreso che Dio mi ha scelto, mi ha voluto, e mi ha ritenuto degno di vivere, un giorno, con Lui in Paradiso, per l’eternità. Mi ama e quindi vuole il mio bene, che si concretizza ogni giorno, in ogni situazione.
Allora, perdonami Padre, per tutte le volte che ho dubitato di Te.
Perdonami per quando non ho creduto che anche i più piccoli e insignificanti dettagli della mia vita facessero parte del Tuo straordinario piano d’Amore nei miei confronti e per tutte le volte in cui ho protestato, rinnegando la Tua maestà.
Buon cammino di perdono a tutti!
Michele Moiso
La presentazione del mio libro: Vivere il perdono